sabato 10 gennaio 2015

Drosophila Suzukii e marciume della vite


9 gennaio  2015

Oggi ho partecipato ad una giornata tecnica sulla coltivazione della vite e tecniche di difesa contro l’insetto Drosophila  Suzuckii organizzato dalla Fondazione Edmund Mach, presso l’istituto agrario San Michele all’Adige in provincia di Trento.

Diciamo che la presentazione di questa problematica ( Drosophila Suzukii – marciume della vite) è stato il tema più importante, anche se a mio avviso è stato affrontato in modo sbagliato e tutt’ora viene condotta una difesa tecnica sbagliata, i consigli che danno agli agricoltore sono quasi di puro terrorismo: se non applicate quanto noi vi consigliamo potete anche perdere tutto il raccolto.

Il loro modo di presentare il problema parte da quando si presenta in pianta quindi poi i loro tentativi di combattere  le malattie  impiegando prodotti tossici, velenosi  o coprire con un lieve strato di calce la frutta per farla apparire meno attraente agli insetti svaniscono con nessun risultato: gli unici risultati buoni sono stati raggiunti quando le temperature sono aumentate e gli insetti, lo sappiamo , amano il fresco quindi si sono ritirati.

Con l’unico uso di  trattamenti chimici con l’impiego di veleni molto potenti  è stato notato che gli insetti pongono una resistenza tale che riescono a superare il trattamento in poco tempo quindi viene suggerito di ripetere i trattamenti ogni tre quattro giorni ( cosa andremo a bere vino oppure …….una volta imbottigliato).

Da qui si capisce che non si è ancora riusciti a trovare una strategia utile e sana per combattere queste malattie.

Un altro progetto proposto per la difesa, sempre da questi ricercatori,  è l’impiego di reti a maglia fine le quali vanno avvolte attorno alle piante, l’unico problema che questa tecnica può dare è la formazione di botrite sulla frutta, a dir loro, basterà solamente alzare la rete effettuare il trattamento ed abbassare la stessa è molto importante che in questa operazione sia eseguita in fretta l’insetto non deve entrare sotto la rete altrimenti si passa da una zona protetta ad una zona di allevamento, come possiamo vedere anche in questa operazione non è adatta per risolvere il problema perché  impraticabile.

Una ulteriore prova è di innalzare reti a maglia fine a confine degli appezzamenti con un altezza minima di sette metri, ( l’insetto vola ad una altezza tra i sei sette metri) anche in questo caso molto improbabile l’applicazione.

Nessuno dei relatori presenti parla di intervenire in modo preventivo: questo mi colpisce molto.

Per colpire e respingere un insetto o una malattia o rinforzare la pianta dobbiamo partire dal terreno:
a .Sanare il terreno
b .Rinforzare la pianta
c. Respingere le malattie fungine
d. Generare confusione sessuale tra gli insetti


Solo agendo in questo modo si potrà avere un effetto positivo.



Sanare il terreno significa renderlo soffice e ricco di humus ricco di vita. Ci sono diversi metodi per raggiungere tali scopi, un terreno sano e vivo significa una pianta sana con frutto sana.

 Per fare questo una delle pratiche più in uso è quella di tagliare l’erba solo dopo che ha raggiunto la maturazione a seme.

Per rinforzare la pianta, dobbiamo entrare nella pianta  creando delle forze le quali respingono le malattie mentre la facciamo crescere.

Per respingere le malattie fungine, si dovrà creare un sistema che respinga le malattie fungine, marciumi ecc. questo è semplice basta capire solo cosa dobbiamo fare nel momento giusto.

Per generare confusione sessuale tra gli insetti ( Drosophila  Suzukii ecc.) è possibile farlo in maniera naturale e  distribuirlo negli appezzamenti colpiti.   

Come si può vedere si possono risolvere  o limitare di molto questi  problemi che sembrano enormi, basterebbe applicarsi un po’ di più prima che il problema scoppi.

Quali vantaggi ha questo nuovo metodo:
1. Non inquina – le piante, il terreno e l’intero sistema -
2. Non ha residui
3. Non ha tempi di rientro
4. Non è tossico
5. Aiuta a sanare il  terreno



Chi ha messo a punto questi nuovi formulati non troverà mai spazio in queste conferenze tecniche in quanto lavora all’incontrario. Il voler combattere sempre e solo dopo l’avvenuta comparsa della malattia mette in grande risalto l’incompetenza a voler risolvere il problema.

È tuttavia comprensibile aspettare che la malattia sia ben visibile solo in caso di voler capire su che parametri si vuole produrre l’antidoto: i trattamenti devono essere fatti in via preventiva.

Contattare  questo numero telefonico 02 94753483  di socetà che hanno già a disposizione i prodotti giusti per aiutarvi a risolvere i vostri problemi senza inquinare la vostra frutta e la terra.

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