9
gennaio 2015
Oggi ho
partecipato ad una giornata tecnica sulla coltivazione della vite e tecniche di
difesa contro l’insetto Drosophila Suzuckii organizzato dalla Fondazione Edmund
Mach, presso l’istituto agrario San Michele all’Adige in provincia di Trento.
Diciamo che
la presentazione di questa problematica ( Drosophila Suzukii – marciume della
vite) è stato il tema più importante, anche se a mio avviso è stato affrontato
in modo sbagliato e tutt’ora viene condotta una difesa tecnica sbagliata, i consigli
che danno agli agricoltore sono quasi di puro terrorismo: se non applicate
quanto noi vi consigliamo potete anche perdere tutto il raccolto.
Il loro modo
di presentare il problema parte da quando si presenta in pianta quindi
poi i loro tentativi di combattere le
malattie impiegando prodotti tossici,
velenosi o coprire con un lieve strato
di calce la frutta per farla apparire meno attraente agli insetti svaniscono
con nessun risultato: gli unici risultati buoni sono stati raggiunti quando le
temperature sono aumentate e gli insetti, lo sappiamo , amano il fresco quindi
si sono ritirati.
Con l’unico
uso di trattamenti chimici con l’impiego
di veleni molto potenti è stato notato
che gli insetti pongono una resistenza tale che riescono a superare il trattamento
in poco tempo quindi viene suggerito di ripetere i trattamenti ogni tre quattro
giorni ( cosa andremo a bere vino oppure …….una volta imbottigliato).
Da qui si
capisce che non si è ancora riusciti a trovare una strategia utile e sana per
combattere queste malattie.
Un altro
progetto proposto per la difesa, sempre da questi ricercatori, è l’impiego di reti a maglia fine le quali
vanno avvolte attorno alle piante, l’unico problema che questa tecnica può dare
è la formazione di botrite sulla frutta, a dir loro, basterà solamente alzare
la rete effettuare il trattamento ed abbassare la stessa è molto importante che
in questa operazione sia eseguita in fretta l’insetto non deve entrare sotto la
rete altrimenti si passa da una zona protetta ad una zona di allevamento, come
possiamo vedere anche in questa operazione non è adatta per risolvere il
problema perché impraticabile.
Una ulteriore
prova è di innalzare reti a maglia fine a confine degli appezzamenti con un
altezza minima di sette metri, ( l’insetto vola ad una altezza tra i sei sette
metri) anche in questo caso molto improbabile l’applicazione.
Nessuno dei
relatori presenti parla di intervenire in modo preventivo: questo mi colpisce
molto.
Per colpire
e respingere un insetto o una malattia o rinforzare la pianta dobbiamo partire
dal terreno:
a .Sanare il terrenob .Rinforzare la pianta
c. Respingere le malattie fungine
d. Generare confusione sessuale tra gli insetti
Solo agendo in questo modo si potrà avere un effetto positivo.
Sanare il
terreno significa renderlo soffice e ricco di humus ricco di vita. Ci sono
diversi metodi per raggiungere tali scopi, un terreno sano e vivo significa una
pianta sana con frutto sana.
Per fare questo una delle pratiche più in uso
è quella di tagliare l’erba solo dopo che ha raggiunto la maturazione a seme.
Per rinforzare
la pianta, dobbiamo entrare nella pianta creando delle forze le quali respingono le
malattie mentre la facciamo crescere.
Per respingere
le malattie fungine, si dovrà creare un sistema che respinga le malattie
fungine, marciumi ecc. questo è semplice basta capire solo cosa dobbiamo fare
nel momento giusto.
Per generare
confusione sessuale tra gli insetti ( Drosophila Suzukii ecc.) è possibile farlo in maniera
naturale e distribuirlo negli
appezzamenti colpiti.
Come si può
vedere si possono risolvere o limitare
di molto questi problemi che sembrano
enormi, basterebbe applicarsi un po’ di più prima che il problema scoppi.
Quali
vantaggi ha questo nuovo metodo:
1. Non inquina – le piante, il terreno e
l’intero sistema -2. Non ha residui
3. Non ha tempi di rientro
4. Non è tossico
5. Aiuta a sanare il terreno
Chi ha messo
a punto questi nuovi formulati non troverà mai spazio in queste conferenze
tecniche in quanto lavora all’incontrario. Il voler combattere sempre e solo
dopo l’avvenuta comparsa della malattia mette in grande risalto l’incompetenza
a voler risolvere il problema.
È tuttavia
comprensibile aspettare che la malattia sia ben visibile solo in caso di voler
capire su che parametri si vuole produrre l’antidoto: i trattamenti devono
essere fatti in via preventiva.
Contattare questo numero telefonico 02 94753483 di socetà che hanno già a disposizione i
prodotti giusti per aiutarvi a risolvere i vostri problemi senza inquinare la
vostra frutta e la terra.
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